Si tratta della seconda edizione del premio, che ha cadenza annuale e che è stato istituito grazie alle numerose donazioni raccolte dopo la scomparsa del professore ed alla volontà della famiglia di ricordarlo con un’iniziativa dedicata alle nuove generazioni di fisiche e fisici.
Per l’anno accademico 2022-23 il riconoscimento è stato assegnato a Bellantoni Elisa per la tesi intitolata “Lattice Boltzmann Method approach for the simulation of fluid flows on a spherical surface”.
La commissione ha inoltre assegnato due menzioni d’onore a: Balboni Anna per la tesi intitolata “SiPMs characterization in a wide temperature range: development of the setup and first measurements” e Pandini Matteo per la tesi intitolata “Detection of single-cell stimulation in integrate-and-fire networks with a two-dimensional structure”.
La consegna dei premi sarà effettuata dal relatore di serata Lucio Rossi, professore ordinario in Fisica Sperimentale all’Università di Milano.
]]>Venerdi 26 Gennaio 2024 ricominciano i venerdi dell'universo.
]]>La passione di Edoardo Grottoli, geologo di 34 anni, è diventata impegno concreto grazie all’Università di Ferrara, dove nel 2015 ha conseguito il titolo di dottore in Geomorfologia Costiera. E lo ha portato lontano: dalla riviera del Conero nelle Marche, dove è nato, fino al famoso Selciato dei Giganti, il più suggestivo tratto di costa rocciosa dell’Irlanda del Nord.
Già, perché oggi Edoardo Grottoli lavora alla Ulster University di Coleraine (Irlanda del Nord, Regno Unito) in uno dei gruppi di ricerca più famosi al mondo, guidato dai professori Derek Jackson e Andrew Cooper.
“La mia ricerca ha l’obiettivo di misurare l’impatto delle mareggiate su diversi tipi di coste in erosione. Nello specifico cerchiamo di ricostruire il trasporto dei sedimenti costieri, sia analizzando i dati storici come mappe storiche e foto aeree, sia fornendo dati attuali acquisiti sul campo con tecniche innovative tra cui traccianti, GPS, droni e laser scanner.” spiega Edoardo Grottoli.
“Queste analisi servono a migliorare i modelli matematici su cui vengono basate le previsioni future di inondazione marina e di evoluzione della costa. Un tema all’ordine del giorno ormai, dato che il riscaldamento globale sta inevitabilmente accelerando l’innalzamento del livello del mare e repentinamente cambiando i regimi climatici a cui l’uomo era abituato”.
Quella nell’Irlanda del Nord non è la sola opportunità internazionale colta da Edoardo grazie a Unife. Dopo la laurea a Unibo e il dottorato nel nostro Ateneo, il professor Paolo Ciavola del dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara lo ha accolto nell’Unità di Studi Costieri dell’Università (COSTUF, COastal Study Unit Ferrara):
“Nel 2013 ho trascorso alcuni mesi al New Jersey Institute of Technology nel gruppo della professoressa Nancy Jackson dove ho potuto misurarmi con le conseguenze di un disastro naturale di matrice costiera come l’uragano Sandy che aveva devastato l’intera costa orientale degli Stati Uniti pochi mesi prima”.
E dell’esperienza nell’Ateneo ferrarese racconta “A Unife sono riuscito a crescere velocemente grazie alle responsabilità che mi hanno fatto maturare come ricercatore e anche alla presenza nel gruppo di ricercatori stranieri e italiani di livello internazionale”.
Per approfondimenti sull'Unità di Studi Costieri dell'Università di Ferrara: COSTUF, COastal Study Unit Ferrara.
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Anche nella Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR 2011-2014) effettuata dall’ANVUR, il Dipartimento ha raggiunto ottimi risultati, collocandosi in posizione 14 su 82 per l’area Fisica (che corrisponde alla terza posizione nazionale tra i dipartimenti con un corso di laurea in Fisica), e in posizione 6 su 51 per l’area Scienze della Terra.
Il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Ferrara è stato inserito dal Ministero dell'Università e della Ricerca, nel gennaio 2018, nella lista dei Dipartimenti ammessi a beneficiare dei finanziamenti straordinari messi a disposizione per i c.d. Dipartimenti di eccellenza dell'Università italiana.
]]>Roberto Calabrese, Direttore del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife, ha così commentato l’evento: “Tramite questo accordo, nato 3 anni fa, viene offerta ai nostri studenti di dottorato la possibilità di seguire un percorso scientifico formativo di alto livello, con attività di ricerca condivise dalle due Istituzioni. Si tratta di un’esperienza internazionale che rappresenta una forte valorizzazione del dottorato per i nostri studenti. Oggi il primo dottorando ha terminato questo percorso, con grande soddisfazione dei docenti delle due Istituzioni, a dimostrazione del successo di questo accordo.”
“Lo scambio culturale è stato molto proficuo e presenteremo presto un progetto congiunto per convalidare sperimentalmente i risultati del modello emodinamico. La Fisica Medica è una materia altamente interdisciplinare e ci auguriamo che altri dottorandi di questa prestigiosa Accademia delle Scienze siano interessati al doppio titolo” ha aggiunto Angelo Taibi, tutor del neodottore di ricerca Marcin Majka, insieme al collega polacco Piotr Zielinski.
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