Dal satellite Planck nuovi dati sull'evoluzione dell'Universo | Il contributo Unife

Nuove informazioni sull’evoluzione dell’Universo sono in arrivo dal satellite Planck dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) i cui dati, elaborati grazie al decisivo contributo dei ricercatori Unife del dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, suggellano una missione concepita oltre 25 anni fa e lanciata nel 2009.

 

Questa release finale segue quella iniziale del 2013, annunciata dagli Headquarters di ESA a Parigi con il professor Nazareno Mandolesi e il professor Paolo Natoli a rappresentare l'Università degli Studi di Ferrara, e quella intermedia del 2014, annunciata in diretta mondiale proprio da Palazzo Ludovico il Moro a Ferrara.

 

“Il satellite Planck ha misurato la prima luce emessa nell'Universo dopo il Big Bang, cioè la radiazione di fondo cosmico” spiega il professor Paolo Natoli. “Questa missione ci lascia in eredità la misura più accurata dei parametri cosmologici che descrivono l'evoluzione del nostro Universo, ponendo limiti stringenti sulla possibilità che esistano teorie alternative al cosiddetto modello standard della Cosmologia basato sulla relatività generale di Einstein”.

 

"Da questo punto di vista” continua il professor Nazareno Mandolesi, “Planck ci lascia con una speranza: la sua misura della velocità di espansione dell'Universo, la cosiddetta costante di Hubble, è la più precisa mai realizzata, e risulta in forte tensione con le  misure dirette basate sull'Universo locale".

 

"Questa discrepanza" conclude il professor Massimiliano Lattanzi "potrebbe celare un indizio di nuova fisica oltre il modello standard". Solo le osservazioni future, in particolare quelle di un satellite post Planck in fase di studio con forte partecipazione dei ricercatori Unife, potranno svelare l'arcano.

 

Il team Unife che ha lavorato ai dati del Planck è guidato dal professor Paolo Natoli del dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, ed è composto da Nazareno Mandolesi, professore a contratto di Unife e Principal Investigator dello strumento LFI di Planck, il dottor Massimiliano Lattanzi della sezione INFN di Ferrara (e docente a contratto di Unife), i dottori Francesco Forastieri, Diego Molinari e la dottoressa Linda Polastri di Unife. A partire dal prossimo settembre, anche il dottor Luca Pagano, ricercatore Unife che ha lavorato a Planck fino ad oggi dall'institute d'Astrophysique Spatiale di Parigi, farà parte del gruppo.

 

Paolo Natoli e Nazareno Mandolesi sono tra i vincitori del Gruber Cosmology prize 2018, proprio per il loro contributo a Planck.

 

La press release dei dati legacy di Planck è annunciata in Italia anche dall'Istituto Nazionale di Astrofisica e dall'Agenzia Spaziale Italiana.

Il link per scaricare gli ultimi dati di Planck e gli articoli scientifici è: https://www.cosmos.esa.int/web/planck/publications.