Al sincrotrone ELETTRA di Trieste un comitato di esperti per la selezione dei progetti è guidato da Giuseppe Cruciani

Al sincrotrone ELETTRA di Trieste un comitato di esperti per la selezione dei progetti è guidato da Giuseppe Cruciani

Sincrotrone di Trieste (Credits: ANSA)

Una sorgente di radiazione con energia selezionabile nell’intervallo dall’infrarosso ai raggi X ‘duri’ e con brillanza dieci miliardi di volte superiore a quella generata da sorgenti convenzionali. E’ la cosiddetta luce di sincrotrone (LdS). Per l’accesso alla luce del sincrotrone Elettra competono ogni anno quasi mille ricercatori provenienti da istituzioni accademiche ed industriali di più di 50 nazioni.

Elettra è la sorgente italiana di terza generazione in cui la LdS è generata da un fascio di elettroni, di energia 2.0 o 2.4 GeV, circolante in un anello di accumulazione con velocità prossime a quelle della luce. I fasci di fotoni alimentano 28 stazioni sperimentali per tecniche avanzate che consentono di caratterizzare e trattare la struttura e la funzione dei materiali, con sensibilità fino al livello molecolare ed atomico (diffrazione anche in condizioni non ambientali, spettroscopia, spettro-microscopia, tomografia, scattering e litografia, oltre a spettroscopia e microscopia nell'infrarosso e scattering inelastico nell'ultravioletto).

Questi straordinari strumenti permettono di sviluppare ricerche di eccellenza in settori che comprendono fisica, chimica, scienze della Terra e dell’ambiente, biologia, medicina e scienze della vita, scienze forensi e per la conservazione del patrimonio culturale, fabbricazione di nanostrutture e ottimizzazione di processi tecnologici.

L’accesso alla LdS e l’utilizzo delle stazioni sperimentali a Elettra avvengono attraverso la presentazione di un progetto sintetico che riassume quanto noto sul tema specifico nella letteratura scientifica, definisce le modalità sperimentali che i proponenti intendono adottare e specifica i risultati e l’avanzamento di conoscenze scientifiche e/o tecnologiche attesi. Le proposte sono valutate e selezionate da comitati di esperti internazionali sulla base del merito scientifico e dell'impatto potenziale; ai vincitori è assegnato tempo d'accesso come contributo per le loro ricerche. La competizione è fortissima: tipicamente solo metà delle proposte presentate sono accettate (ad es. solo 437 proposte approvate su 832 ricevute nel periodo 07/2013 – 06/2014).

A partire dal 2° semestre 2016 il prof. Giuseppe Cruciani, ordinario di Mineralogia presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, è stato nominato chairman del comitato “Hard condensed matter – Structure” dedicato alla selezione di progetti per studi strutturali su materia condensata. Il comitato è composto da altri otto esperti provenienti da prestigiose istituzioni europee (e.g. Diamond, UK) e statunitensi (e.g. SLAC, Stanford).

“Si tratta di un ruolo di grandissima responsabilità che ha effetto diretto sul ritorno in termini scientifici e sociali delle ingenti risorse umane ed economiche impiegate per sostenere la large scale facility Elettra.” commenta il prof. Cruciani “Solo un numero limitato di proposte può essere soddisfatto; il dovere categorico del review panel è di selezionare quelle con più alto merito scientifico e con maggiore impatto tecnologico potenziale. Il chairman deve quindi garantire che ogni proposta sia valutata da parte di esperti il più possibile competenti, in modo accurato e oggettivo, con metro di giudizio il più possibile uniforme, ponderando attentamente eventuali valutazioni estreme”.

“Si tratta certamente di un riconoscimento della profonda esperienza personale nella conduzione di esperimenti presso large scale facilities di tutto il mondo” prosegue il prof. Cruciani “ma anche del ruolo centrale e di raccordo che le Scienze della Terra hanno da sempre nell’utilizzo e lo sviluppo di tecniche avanzate per lo studio della complessità, a scala multipla sia spaziale che temporale, dei materiali e dei processi geologici.”